La Vita di Uryll

AveLOT a voi che vi siete interessato o interessata a me, qui c'è la mia storia, sia passata che presente... Poche righe per parlare di me, ma non fermatevi all'apparenza: dietro a quelle umili vesti con cui sovente mi vedete girovagare senza meta su Lot, c'è molto di più... Leggete la storia nei capitoli sopra linkati, da sinistra a destra.

III - I lunghi giorni della Magia

L’accoglienza nella scuola non è delle migliori per Dhalia, abituata alle coccole e ai vizi della madre: i maghi carcerieri la sottopongono a prove di disciplina estenuanti e a sforzi magici in grado di asciugarne il potenziale oltre a marcarla con tatuaggi magici per renderla debole. Qualche mese dopo l’arcimaga Myria abbandona la Torre attraverso un portale aperto apositamente da Aurian. A Dhalia non rimane che la sua forza di volontà e la speranza un giorno di fuggire da quell’incubo magico in cui è stata precipitata dalla malvagità del padre. In un ambiente ostile e severo Dhalia stringe amicizia con un hobbit, Emmon, nato con la capacità di manipolare la Trama, e quindi considerato da tutti un’aberrazione della natura e da molti uno scherzo di Simeht, dio della malvagità e della distruzione.
 


Passano gli anni e Dhalia raggiunge i 16 anni, insieme all’hobbit che è diventato per lei l’unico amico e compagno di avventura in quel luogo ostile. Una notte, l’Oblivion torna a attraccare presso il porticciolo dell’isola, ma non è un nuovo ospite a scendere, bensì un esercito di non morti che aggrediscono repentinamente il drappello di guardie giunti ad accogliere la nave, creando nuovi non morti: l’attacco di Honorius è iniziato; le difese della scuola cadono e i necromanti dell’acerrimo nemico di Extremelot prendono il controllo. Maestri di magia, guardie e servitori vengono dati in pasto ai non morti generando nuove schiere. Honorius, attraverso un portale dimensionale attivato dai suoi seguaci giunge nella torre e con un discorso affabile e convincente si proclama liberatore di quel luogo: tutti gli ospiti tenuti segregati fino a quel momento, se accetteranno di unirsi al suo esercito, saranno in grado di avere la giusta vendetta. L’offerta di Honorius è accolta con giubilo da tutti tranne che da Emmon che, avendo assistito all’orribile mattanza, intuisce il vero scopo di Honorius.
“Dhalia, essere liberi non significa passare da un carceriere ad un altro, anche se questi ti promette di compiere la tua vendetta avrà sempre la frusta nella sua mano!”
Emmon, dopo il suo rifiuto, viene arso vivo nel piazzale della scuola. Dhalia, disperata, finge di accettare l’offerta di Honorius e durante il trasporto verso le terre del Nord dove Honorius impera, si getta nelle acque dell’oceano, facendo perdere le proprie tracce.

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